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Nella seconda giornata del Congresso Eucaristico, dopo la Messa mattutina delle ore 9.30, presso la Basilica Cattedrale, si è tenuta la meditazione di S. Ecc. Mons. Gianmarco Busca, Vescovo di Mantova, trasmessa in streaming in tutte le parrocchie sedi del Congresso.

Nel pomeriggio, nelle chiese del centro, si è svolta la liturgia penitenziale.

Ha fatto seguito, alle ore 17.30, la Via Lucis Eucaristica, che dalla Chiesa della Madonna de Idris si è diretta in piazza San Pietro Caveoso dove è stato collocato il Crocifisso ligneo del ‘600 restaurato per iniziativa della Cooperativa “Oltre l’Arte”.

Le meditazioni delle otto stazioni sono state curate dal nostro Arcivescovo, S. Ecc. Mons. Antonio Giuseppe Caiazzo.

Si riportano di seguito i momenti salienti di questa seconda giornata.

Omelia pronunciata dal Card. Lazzaro You Heung-sik, Prefetto del Dicastero per il Clero, nella Messa celebrata il 23 settembre nella Basilica Cattedrale di Matera

“Il gusto buono del nostro pane. Dall’altare alle tavole della vita”

Meditazione di S.E. Mons. Gianmarco Busca, Vescovo di Mantova

«Semina, contadino – in nome del pane della tua casa,

non conosca limiti il tuo braccio;

questi grani che spargi, si verseranno

domani sulle teste dei tuoi nipoti.

 

Semina, contadino – in nome del misero affamato

non esca dimezzato il tuo palmo dal grembiule;

un povero oggi nella lampada del tempio

versò il suo ultimo olio per il raccolto di domani.

 

Semina, contadino – in nome dell’ostia del Signore

germi di luce straripino dalle tue dita;

in ciascuna delle spighe bianche di latte

maturerà domani una parte del corpo di Gesù»1[1].

Sono versi tratti dalla poesia «La semina» scritta da Daniel Varujan, ucciso a 31 anni durante il genocidio armeno, il quale vede nel pane il simbolo per eccellenza della vita. Il simbolo, per sua natura, ha molti strati e ci porta al cuore della realtà facendoci passare dalla crosta superficiale e visibile a livelli sempre più profondi e interni.

Gesù nel vangelo di Giovanni distingue il pane dal «pane dal cielo, quello vero» (Gv 6,32). Per raggiungere la verità intima del pane ci è chiesto di compiere un paziente e sapiente viaggio attraverso le varie tavole della vita sulle quali il pane viene posto e assume diversi significati. Seguiamo i passaggi del pane, immedesimandoci nel contadino della poesia a cui è rivolto l’imperativo: «Semina: in nome del pane della tua casa»; «Semina: in nome del misero affamato»; «Semina: in nome dell’ostia del Signore».

Percorriamo allora il viaggio del pane, passando di tavola in tavola, attraverso le tavole della creazione, della casa, della chiesa, della città, del Regno. Per tornare a gustare il pane contempleremo su ogni tavola il pane che è dono di Dio, ma anche frutto di una specifica partecipazione alla mensa di quella tavola da parte nostra. continua…

Riflessione di Mons. Erio Castellucci al termine della Via Lucis Eucaristica

Un breve spunto finale, perché riecheggino alcune parole e suggestioni di questa Via Lucis Eucaristica, nello stupendo scenario di Matera, che ci accoglie.

Abbiamo vissuto una celebrazione davvero sinodale: popolo di Dio in cammino, sui sentieri aperti del mondo, alla luce della Parola e del Pane di vita che è il Signore Gesù. Questi sono gli ingredienti essenziali del Cammino sinodale, perché sono gli ingredienti essenziali della Chiesa: non un popolo ritagliato a parte, non un popolo già arrivato alla meta, non un popolo seduto in attesa della conversione del resto del mondo, ma un popolo che cammina. La Chiesa nasce itinerante: si sente dire fin dall’inizio dal Maestro: “vieni e seguimi”, non “vieni e siediti”. I discepoli di Gesù restano in viaggio per tutta la durata della storia, diretti verso il Regno.

Il Cammino sinodale è prima di tutto movimento di Chiesa, cambiamento, conversione dei discepoli, liberazione da ciò che non odora di Vangelo, da ciò che non ha il gusto del pane, suo Corpo donato. Il Cammino sinodale trova il suo paradigma nella Celebrazione eucaristica, che è come un Sinodo concentrato: è un popolo radunato per riconoscersi peccatore – siamo peccatori in cammino –, per bagnarsi nella freschezza dell’ascolto di una Parola intramontabile, per rigenerarsi alla mensa del pane e del vino, per rinsaldare la fraternità, per intrecciare la vita quotidiana con “ciò che lo Spirito dice alle Chiese” e con il pane che lo Spirito stesso rende Corpo di Cristo; un pane che la Chiesa, resa a sua volta Corpo dall’Eucaristia, deve spezzare con tutti – specialmente con i troppi Lazzaro esclusi dalle mense dei ricchi – se vuole essere fedele alla chiamata del suo Signore.

Foto di TRM

Foto di Cristina Garzone