Inno del XXVII Congresso Eucaristico Nazionale
Il canto di impianto tonale, ampio e disteso, invita a inebriarsi del profumo del pane: il ritornello aperto e solenne e le strofe dal carattere piĂš espressivo mettono in risalto ora la gioia del ritrovarsi fraterno intorno alla tavola, ora la profonditĂ e il calore intimo della mensa eucaristica.
Tutti ne abbiamo conosciuto la bontĂ ! Il pane, che è âfrutto della terraâ e porta con sĂŠÂ âil profumo del lavoro dellâuomoâ, è segno dellâamore del Creatore e insieme della dignitĂ del creato e di ogni creatura. GesĂš lo sapeva bene, per questo â come cantiamo nel ritornello dellâinno â âci dona di tornare al gusto del paneâ: il gusto del pane è il gusto degli altri. Non solo quel gusto odoroso placa la nostra fame fisica ma anche quella di fraternitĂ : âè il pane della festa sulla tavola dei figliâ (come siamo invitati a cantare nella prima strofa), di reciproca fiducia perchĂŠÂ âcrea condivisioneâ, di bellezza di cose buone che danno senso ai nostri giorni; di quei valori senza i quali mancherebbe il gusto stesso del vivere. Sa sempre di amicizia e fraternitĂ : è âil pane della pace nelle nostre contese, dovâè divisione ricrea lâunione, placa dissidi, riapre al dialogo, risana ferite, profuma di perdonoâ (come possiamo cantare nella quinta strofa). Invito chiaro e forse troppo impegnativo per noi, Chiesa in cammino nella storia. E allora lâinno ci invita a cantare (nella quarta strofa) âil pane della forza sulle strade di chi è stanco, sostegno ai profeti, ristoro ai viandantiâ.
âIo sono il pane vivoâ (Gv 6,51a): nutrirsi di Cristo Eucarestia ci fa piĂš vivi, piĂš autenticamente veri! Ă davvero vivo chi è pane buono per gli altri, chi âsi spezzaâ in briciole dâoro di fraternitĂ , chi si fa mangiare come il Maestro. Con la stessa straordinaria libertĂ di Cristo, con la sua stessa immensa fiducia, con il suo stesso incommensurabile Amore possiamo divenire âpane che consola famiglie, raccoglie il pianto, ascolta fatiche, sostiene stanchezzeâ (come ci fa cantare lâinno nella terza strofa).
Efrem il Siro (teologo e poeta del IV secolo) diceva: âAbbiamo mangiato il fuoco nel paneâ. Ricevere il Pane eucaristico è come ricevere il fuoco dello Spirito ed essere vivificati; accogliere Cristo, il Figlio, è accogliere la sua âofferta dâamoreâ al Padre; la sua vita in noi ci fa suo corpo. Per questo nel ritornello cantiamo âdal fuoco dello Spirito è reso nutrimento che di molti fa unoâ. Arrestare questo dinamismo è il peggiore tradimento dellâEucarestia! âFate questo in memoria di meâ: è la consegna per sempre del pane della cura, della fiducia, della tenerezza per la terra e per ogni creatura; ârinnova la speranzaâ, âmemoria della Pasqua, profezia del Regnoâ, questo Pane è âVita nuova per il mondoâ.
Il gusto del pane
Testo: Ufficio Liturgico Nazionale
Ci raduni, Signore, intorno alla mensa,
ci doni di tornare al gusto del pane:
frutto della terra, segno del tuo amore,
che diffonde il profumo del lavoro dellâuomo.
Dal fuoco dello Spirito è reso nutrimento
che di molti fa uno, Vita nuova per il mondo.
1. Ă il pane della festa sulla tavola dei figli,
che nutre il corpo, dĂ gioia al cuore,
parla dâamore, crea condivisione,
rafforza i legami, ha gusto di comunione.
Ă il tuo corpo, Signore GesĂš!
2. Ă il pane dei viventi nel cammino della storia,
offerta dâamore ci porta alla croce,
memoria di Pasqua, profezia del Regno,
spezzato per noi, è lievito di bontà .
Ă il tuo corpo, Signore GesĂš!
3. Ă il pane del silenzio nelle storie dei fratelli,
consola famiglie, raccoglie il pianto,
ascolta fatiche, sostiene stanchezze,
tra le nostre mani si fa condivisione.
Ă il tuo corpo, Signore GesĂš!
4. à il pane della forza sulle strade di chi è stanco,
sostegno ai profeti, ristoro ai viandanti,
durante la cena illumina gli occhi,
apre alla fede, rinnova la speranza.
Ă il tuo corpo, Signore GesĂš!
5. Ă il pane della pace nelle nostre contese,
dovâè divisione ricrea lâunione,
placa dissidi, riapre al dialogo,
risana ferite, profuma di perdono.
Ă il tuo corpo, Signore GesĂš!
6. à il pane di chi è povero, desiderio di chi ha fame,
al ricco richiama il bisogno dâamore,
scalda i cuori, forma allâascolto,
colma di bene, fragranza di Vangelo.
Ă il tuo corpo, Signore GesĂš!
7. Ă il pane della mensa, dallâaltare ci fa Chiesa,
da figli amati al Padre conduce,
cancella il peccato, vince la morte,
raduna i fratelli, lâinvia per il mondo.
Ă il tuo corpo, Signore GesĂš!
- Testo
- Note esecutive
- Partiture: 1 voce – Melodia e accordi
- Partiture: 1 voce – Melodia e accordi in SOL magg
- Partiture: 1 voce – Melodia e organo
- Partiture: 4 voci – Estratto per Schola e Soli (8 facciate)
- Partiture: 4 voci – Estratto per Schola e Soli (12 facciate)
- Partiture: 4 voci – Estratto per Schola e Soli (19 facciate) TABLET
- Partiture: 4 voci e organo
- Partiture: Accompagnamento per chitarra (P. Ruaro)
- Audio (mp3)
- Audio (mp3) – postludio chitarra