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Incontro Nazionale islamo-cattolico

Si è tenuto a Loppiano il 26 giugno l’incontro nazionale islamo-cattolico organizzato dall’Ufficio Nazionale per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso (UNEDI) della Conferenza Episcopale Italiana, insieme ai Leader delle principali Comunità islamiche presenti in Italia 14 Giugno 2021

L’evento – che ha per tema Passi significativi: ambiente e cura del Creato – fa parte di un progetto quinquennale che ha l’obiettivo di declinare alcuni punti del Documento di Abu Dhabi sulla Fratellanza umana, scritto e firmato da Papa Francesco e dal grande Imam di Al-Azhar Ahamad al-Tayyib.

Avviato nel 2019 con lo storico incontro tra gli operatori pastorali per il dialogo interreligioso della Chiesa cattolica e i Leader delle Comunità islamiche presso la Moschea di Roma, il cammino di confronto e dialogo è proseguito sul territorio, a livello culturale, formativo e religioso. In questo quadro, l’incontro di Loppiano rappresenta una tappa significativa, dedicata al tema del Creato. “Non averne cura – spiegano gli organizzatori – vuol dire non saperlo riconoscere come dono di Dio e, in ultima analisi, non amare la vita così come da sempre è stata voluta da Colui che ce l’ha donata”.

I lavori si sono aperti con i saluti di Mons. Stefano Russo, Segretario Generale della CEI, di Abdellah Redouane, Segretario Generale del Centro Islamico Culturale d’Italia (CICI), e di Yassine Lafram, Presidente dell’Unione delle Comunità Islamiche d’Italia (UCOII). Dopo le relazioni di Martino Diez, docente all’Università Cattolica del Sacro Cuore e direttore scientifico della Fondazione Internazionale Oasis, e di Shahrzad Houshmand Zadeh, teologa musulmana e docente, si sono svolti 14 laboratori tematici, coordinati ciascuno da due moderatori, che hanno avuto il compito di favorire il dialogo e la mutua conoscenza. Nel pomeriggio è stata presentata la sintesi dei contributi emersi e delle buone pratiche da sostenere nei territori.

L’auspicio, sottolineano gli organizzatori, è quello di “avviare e incoraggiare processi, così come invita a fare Papa Francesco: ciascuno nel proprio territorio, ammaestrato dallo Spirito e in Suo ascolto, promuoverà la condizione migliore perché il seme dello Spirito di pace e di giustizia, possa trovare buona accoglienza per realizzare i frutti da Lui desiderati”.