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Novena dell’Immacolata 20227 dicembre – Maria, ministra della carità pastorale, modello di ogni ministro di Dio

Dalla Lettera di San Paolo Apostolo ai Romani (16, 1-7.12-16)

1Vi raccomando Febe, nostra sorella, che è al servizio della Chiesa di Cencre: 2accoglietela nel Signore, come si addice ai santi, e assistetela in qualunque cosa possa avere bisogno di voi; anch’essa infatti ha protetto molti, e anche me stesso. 3Salutate Prisca e Aquila, miei collaboratori in Cristo Gesù. 4Essi per salvarmi la vita hanno rischiato la loro testa, e a loro non io soltanto sono grato, ma tutte le Chiese del mondo pagano. 5Salutate anche la comunità che si riunisce nella loro casa…6Salutate Maria, che ha faticato molto per voi. 7Salutate Andrònico e Giunia, miei parenti e compagni di prigionia: sono insigni tra gli apostoli ed erano in Cristo già prima di me… 12Salutate Trifena e Trifosa, che hanno faticato per il Signore. Salutate la carissima Pèrside, che ha tanto faticato per il Signore. 13Salutate Rufo, prescelto nel Signore, e sua madre, che è una madre anche per me. 14Salutate Asìncrito, Flegonte, Erme, Pàtroba, Erma e i fratelli che sono con loro. 15Salutate Filòlogo e Giulia, Nereo e sua sorella e Olimpas e tutti i santi che sono con loro. 16Salutatevi gli uni gli altri con il bacio santo. Vi salutano tutte le Chiese di Cristo.

Alla fine della lettera ai Romani Paolo fa i ringraziamenti sotto forma di saluto. Ad ogni nome corrisponde un volto che non è anonimo per chi ascolta ma, al contrario, ciascuna delle persone menzionate è nota alla comunità per il servizio che svolge in essa. Dai saluti dell’apostolo emerge una Chiesa nella quale la donna ricopre dei ruoli di primo piano. Il nome delle persone citate spesso è accompagnato da considerazioni cariche di ammirazione e gratitudine. Il primo attestato di riconoscenza è dato a Febe, donna a servizio della Chiesa di Cencre, inviata a Roma come latrice della lettera. Gli altri sono cristiani che Paolo ha conosciuto durante i viaggi missionari e che sembrano averlo preceduto a Roma. Tra essi spiccano i suoi collaboratori Prisca e Aquila con i quali ha condiviso la missione di evangelizzare. Essi hanno adottato Paolo disposti persino a rischiare la vita per sostenerlo nel lavoro apostolico. A Roma hanno aperto la loro casa alla comunità riunita per ascoltare la Parola e spezzare il pane in fraternità. Insieme a loro altre famiglie hanno fatto della loro dimora una chiesa. Non di meno sono state di aiuto tante donne, tra le quali si distinguono quelle che nel loro servizio hanno faticato per Gesù Cristo, spendendo tutta la vita per lui. I saluti di Paolo testimoniano i legami spirituali che crea il servizio alla causa del regno di Dio. Chi risponde con generosità alla comune chiamata di Dio a seguirlo e servirlo non può che costruire relazioni che profumano di santità.

Maria, Madre nostra,

prima diaconessa del Cristo servo,

Tu sei latrice della Parola,

lettera d’amore che Dio scrive nel nostro cuore,

Tu sei la Sposa amata

che accoglie il suo Sposo

e lo serve con premura e in obbedienza,

Tu sei la Madre della generazione nuova

nata dal costato dell’Adamo Crocifisso,

Tu sei la padrona della Casa-Chiesa,

accolita che prepara la mensa per l’Eucaristia,

Tu sei la collaboratrice dell’opera della salvezza

che con dolcezza femminile indichi Gesù, Via, Verità e Vita,

Tu sei modello di ogni ministro

che in te trova sostegno nella fatica,

conforto nelle tribolazioni,

incoraggiamento nel servizio,

beatitudine nel credere,

motivo per sperare,

gioia nell’amare.