S. E. Mons. Salvatore Ligorio

Nato a Grottaglie, in provincia e Arcidiocesi di Taranto, il 13 ottobre 1948. Compie gli studi nel Seminario minore di Taranto, nel Pontificio Seminario Regionale Pugliese “Pio XI” di Molfetta e, infine, alla Pontificia Università Lateranense di Roma. È stato ordinato Sacerdote il 13 luglio 1972 nella Chiesa parrocchiale della Madonna del Carmine a Grottaglie. Tra gli incarichi pastorali più significativi: Viceparroco nella parrocchia “Santa Famiglia” di Martina Franca; Rettore del Seminario arcivescovile di Martina Franca; Canonico del Capitolo Metropolitano di Taranto; Vicario zonale di Grottaglie e membro di diritto del Consiglio presbiterale; membro del Collegio dei Consultori. Parroco, dal 1984, di “Madonna delle Grazie” a Grottaglie. Eletto alla Sede Vescovile di Tricarico il 19 dicembre 1997, ha ricevuto l’Ordinazione Episcopale l’11 febbraio 1998 ed ha iniziato il suo Ministero Episcopale il 1° marzo dello stesso anno. Presso la Conferenza episcopale della Basilicata ricopre l’incarico di Segretario ed è Delegato per la formazione culturale dei Seminari della Basilicata, per il Clero e la Vita consacrata e per i Servizi della Carità e della Salute. Eletto alla Sede Arcivescovile di Matera-Irsina il 20 marzo 2004, ha iniziato il suo ministero il 24 aprile successivo. Eletto alla Sede Arcivescovile di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo il 5 ottobre 2015, ha iniziato il suo ministero il 9 gennaio 2016. Il 29 giugno riceve da Papa Francesco, nella Basilica di San Pietro in Vaticano, il pallio, che gli viene imposto dal Nunzio apostolico Adriano Bernardini il 29 ottobre seguente. Già vicepresidente della Conferenza Episcopale della Basilicata, il 10 febbraio 2016 ne diviene Presidente. È stato Membro della Commissione episcopale per le Migrazioni nella Conferenza Episcopale Italiana. Il 2 febbraio 2024 Papa Francesco accoglie la sua rinuncia al governo pastorale dell’Arcidiocesi di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo, presentata il 13 ottobre 2023 al compimento del 75º anno di età. Rimane Amministratore Apostolico dell’Arcidiocesi fino all’ingresso del nuovo Arcivescovo, S. E. Mons. Davide Carbonaro, avvenuto il 18 maggio seguente.
Il cartiglio riportante il versetto 14 del Prologo del Vangelo secondo Giovanni «et Verbum caro factum est» (e il Verbo si fatto carne) indica non solo il motto quanto il programma dell’episcopato di Mons. Salvatore Ligorio: dal mistero dell’Incarnazione, preludio della Redenzione, alla Pasqua che segna il compimento del mistero soteriologico. Iconograficamente è sintetizzato dalla grotta, esplicito riferimento a Betlemme dove il Verbo di Dio con la sua nascita è donato al mondo, e riferimento anche alla terra di origine di Mons. Ligorio, la città di Grottaglie (TA). Il luogo dei natali è anche la culla della cultura e della fede della persona che lì nasce. Così è cresciuto, mons. Ligorio, alimentando la propria esistenza con la ragione e la fede in un intreccio sinergico per la scoperta della verità. Il Libro della Vita, poi, la Sacra Scrittura e in particolar modo il libro dell’Apocalisse 1,8; 21,6, con la prima e l’ultima lettera dell’alfabeto greco: Α et Ω e le spighe sono chiaro riferimento al mistero eucaristico. Betlemme nella sua accezione semitica di casa del pane ci riporta ancora al parallelismo Incarnazione-Pasqua ed ecco la Croce e nel suo braccio destro la stella esplicito riferimento a Maria, la Theotokos, Colei che in modo speciale ha cooperato alla realizzazione storica del piano della Redenzione delle Tre Divine Persone.
