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 2 MAGGIO 2024 – PARROCCHIA “SAN GIACOMO”

Introduzione: Il prossimo 5 maggio ricorre il quarantesimo anniversario della dedicazione della nostra parrocchia. In questi quarant’anni la nostra comunità ha visto alternarsi sacerdoti, fedeli, generazioni di giovani. Abbiamo vissuto tanti momenti di gioia, fraternità, preghiera ma anche momenti di prova e desolazione ed è proprio in questi momenti che abbiamo potuto purificare la fede e verificare su cosa poggiassero la nostra comunità e le nostre relazioni. Ai discepoli impauriti, rinchiusi nel Cenacolo, Cristo si fa presente per riportarli all’essenziale. Egli, stando al centro e spezzando ancora una volta il pane, ci ricorda che è Lui la pietra angolare che regge tutto l’edificio santo. Noi siamo chiamati ad essere pietre vive di questo edificio le quali, una volta presa coscienza della propria dignità e dei doni ricevuti dal Signore, devono vivere il Vangelo e spendersi a favore della vita affinché tutti la abbiano in abbondanza.

Questa sera desideriamo riunirci in preghiera per ringraziare il Signore per tutti i benefici che ci ha donato e che continua a donarci e per invocare il Suo Santo Spirito affinché ci renda capaci di far fiorire la nostra vocazione all’interno della Chiesa e vivere assieme come fratelli. Grati per questi quarant’anni di storia e rafforzati dalla stessa, in comunione con don Franco e con la Chiesa Celeste, desideriamo mettere nelle mani del Padre quello che siamo oggi perché è nel presente che Egli ci chiama a farci una comunità eucaristica.

Ci disponiamo a vivere questo momento di preghiera cantando assieme il canto d’ingresso.

Canto: TEMPIO DI DIO

Tempio di Dio, edificio santo,

casa di pace e di carità,

nelle tue mura abita la grazia

e la sua luce in te risplende.

Con pietre vive sei edificata,

segno di grazia e di santità,

in te s’aduna il popolo di Dio

per ascoltare la Parola.

L’Eucarestia che noi celebriamo

ci rende Chiesa, corpo di Gesù;

in questo luogo di grazia e di salvezza discende la misericordia.

Saluto del celebrante

Celebrante. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

Tutti. Amen.

Celebrante. Il Dio della speranza che ci riempie di ogni gioia e pace nella fede per la potenza dello Spirito Santo, sia con tutti voi.

Tutti. E con il tuo spirito.

1° MOMENTO: DAL PADRE

Dalla Lettera di San Paolo apostolo agli Efesini (2,4-5.8-9)

Ma Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amati, da morti che eravamo per i peccati, ci ha fatti rivivere con Cristo: per grazia infatti siete stati salvati. Per questa grazia infatti siete salvi mediante la fede; e ciò non viene da voi, ma è dono di Dio; né viene dalle opere, perché nessuno possa vantarsene.

Dall’Omelia di Papa Francesco in occasione del 60° anniversario dell’inizio del Concilio ecumenico Vaticano II, 11 ottobre 2022

Questo è il primo sguardo da avere sulla Chiesa, lo sguardo dall’alto. Sì, la Chiesa va guardata prima di tutto dall’alto, con gli occhi innamorati di Dio. Chiediamoci se nella Chiesa partiamo da Dio, dal suo sguardo innamorato su di noi. Sempre c’è la tentazione di partire dall’io piuttosto che da Dio, di mettere le nostre agende prima del Vangelo, di lasciarci trasportare dal vento della mondanità per inseguire le mode del tempo o di rigettare il tempo che la Provvidenza ci dona per volgerci indietro. Signore, insegnaci il tuo sguardo alto, a guardare la Chiesa come la vedi Tu. E quando siamo critici e scontenti, ricordaci che essere Chiesa è testimoniare la bellezza del tuo amore, è vivere in risposta alla tua domanda: mi ami?

Preghiera: Recitiamo insieme questa preghiera di Sant’Anselmo di Aosta

Ti ho cercato, o Signore della vita,

e tu mi hai fatto il dono di trovarti:

Te io voglio amare, mio Dio.

Perde la vita, chi non ama Te:

chi non vive per Te, Signore,

è niente e vive per il nulla.

Accresci in me, ti prego,

il desiderio di conoscerti

e di amarti, Dio mio:

dammi, Signore, ciò che ti domando;

anche se Tu mi dessi il mondo intero,

ma non mi donassi Te stesso,

non saprei cosa farmene, Signore.

Dammi Te stesso, Dio mio!

Ecco, ti amo, Signore:

aiutami ad amarti di più.

(Sant’Anselmo di Aosta)

Gesto: La nostra vita cristiana inizia con il Battesimo che ci incorpora alla Chiesa e ci rigenera come figli di Dio. Mettiamo dunque ai piedi dell’altare, come fondamenta su cui andremo a costruire tutto il resto, il disegno del FONTE BATTESIMALE, segno del Battesimo e dell’amore gratuito del Padre che sempre ci precede.

Canto: AL CENTRO DEL MIO CUORE

Ho bisogno di incontrarTi nel mio cuore,

di trovare Te, di stare insieme a Te,

unico riferimento del mio andare

unica ragione Tu, unico sostegno Tu,

al centro del mio cuore ci sei solo Tu.

Rit: Tutto ruota intorno a Te,

in funzione di Te

E poi non importa il come,

il dove, il se…

Che tu splenda sempre al centro

del mio cuore

Il significato allora sarai Tu.

Quello che farò sarà soltanto amore;

unico sostegno Tu, la stella polare Tu,

al centro del mio cuore ci sei solo Tu.

Invocazioni: il Battesimo ci introduce alla vita cristiana ma abbiamo bisogno di compagni di viaggio con cui camminare e crescere nella fede. Come San Paolo, siamo persuasi che Colui il quale ha iniziato in noi quest’opera buona, la porterà a compimento dandoci tutto quello di cui abbiamo bisogno, per questo diciamo: Ti ringraziamo o Padre.

L. Per i sacerdoti che in questi quarant’anni hai chiamato come pastori di questo gregge.

T. Ti ringraziamo o Padre.

L. Per i poveri e i piccoli che inconsapevolmente ci hanno mostrato il tuo volto.

T. Ti ringraziamo o Padre.

L. Per i consacrati e i laici che con umiltà e generosità hanno messo a disposizione i propri talenti a servizio della nostra comunità parrocchiale.

T. Ti ringraziamo o Padre.

2° MOMENTO: PER CRISTO

Dal Vangelo secondo Giovanni (14, 5-6)

Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai e come possiamo conoscere la via?».

Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se conoscete me, conoscerete anche il Padre.

Dal Regina Caeli di Papa Francesco, 7 maggio 2023

“Io sono la via”. Gesù stesso è la via da seguire per vivere nella verità e avere la vita in abbondanza. Lui è la via e dunque la fede in Lui non è un “pacchetto di idee” da credere, ma una strada da percorrere, un viaggio da compiere, un cammino con Lui. È seguire Gesù, perché Egli è la via che conduce alla felicità che non tramonta. Seguire Gesù e imitarlo, specialmente con gesti di vicinanza e misericordia verso gli altri. Ecco la bussola per raggiungere il Cielo: amare Gesù, la via, diventando segni del suo amore in terra.

Dagli scritti di San Charles de Foucauld

Tutta la nostra vita, per quanto muta essa sia, la vita di Nazareth, la vita del deserto, la stessa vita pubblica devono essere una predicazione del Vangelo fatta con l’esempio. Tutta la nostra esistenza, tutto il nostro essere deve gridare che noi apparteniamo a Gesù, deve presentare l’immagine della vita evangelica. Tutto il nostro essere deve diventare una predicazione viva, un riflesso di Gesù, un profumo di Gesù, qualcosa che gridi Gesù, che faccia vedere Gesù, che risplenda come un’immagine di Gesù.

Gesto: Ogni nuova costruzione ha bisogno di seguire un progetto che possa garantire alla struttura di stare in piedi. Mettiamo dunque ai piedi dell’altare il VANGELO che è la guida che ci è stata donata affinché possiamo essere una comunità realmente cristiana avente Cristo come pietra angolare.

Canto: LO SPIRITO DI CRISTO

Rit:  Lo spirito di Cristo vive in noi,

           ci rende Sua dimora nella verità;

           e noi siamo Suoi nella libertà:

           Chiesa viva nella carità.

La tua parola ci risuona dentro, in noi diventa forza di speranza;

illuminati dalla Tua sapienza Tu ci conduci verso l’unità. Rit.

Invocazioni:

Gesù, con i fatti prima che con le parole, ci mostra il cammino da percorre per vivere da figli di Dio e come fratelli. Diciamo insieme: Aiutaci, Signore, a vivere il Vangelo.

L. Quando proclamiamo la Tua Parola ma non la mettiamo in pratica.

T. Aiutaci, Signore, a vivere il Vangelo.

L. Quando il cammino che Tu ci mostri è irto e pieno di ostacoli.

T. Aiutaci, Signore, a vivere il Vangelo.

L. Quando ci rinchiudiamo nei recinti rassicuranti dei nostri gruppi e non ci apriamo alla novità che Tu continuamente ci presenti

T. Aiutaci, Signore, a vivere il Vangelo.

3° MOMENTO: CHIAMATI

Dalla prima lettera di San Pietro (2, 4-5)

Accostandovi a lui, pietra vivente, rifiutata dagli uomini ma davanti a Dio scelta e preziosa, anche voi, come pietre viventi, siete edificati per formare una casa spirituale, un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali, graditi a Dio per mezzo di Gesù Cristo.

Dal messaggio di Papa Francesco per la 59ª Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni

Si attribuiscono a Michelangelo Buonarroti queste parole: «Ogni blocco di pietra ha al suo interno una statua ed è compito dello scultore scoprirla». Se questo può essere lo sguardo dell’artista, molto più Dio ci guarda così. (…) Sempre il suo sguardo d’amore ci raggiunge, ci tocca, ci libera e ci trasforma facendoci diventare persone nuove. Questa è la dinamica di ogni vocazione: siamo raggiunti dallo sguardo di Dio, che ci chiama. La vocazione, come d’altronde la santità, non è un’esperienza straordinaria riservata a pochi. Come esiste la “santità della porta accanto” (cfr Esort. ap. Gaudete et exsultate, 6-9), così anche la vocazione è per tutti, perché tutti sono guardati e chiamati da Dio.

Dagli scritti di don Tonino Bello

Vocazione. È la parola che dovresti amare di più. Perché è il segno di quanto sei importante agli occhi di Dio.

È l’indice di gradimento, presso di Lui, della tua fragile vita. Sì, perché, se ti chiama, vuol dire che ti ama.

Gli stai a cuore, non c’è dubbio. In una turba sterminata di gente risuona un nome: il tuo. Stupore generale.

A te non aveva pensato nessuno. Lui sì!

E davanti ai microfoni della storia (a te sembra nel segreto del tuo cuore) ti affida un compito che solo tu puoi svolgere. Tu e non altri. Un compito su misura… per Lui. Sì, per Lui, non per te. Più che una missione, sembra una scommessa. Una scommessa sulla tua povertà. Ha scritto “T’amo” sulla roccia, sulla roccia, non sulla sabbia come nelle vecchie canzoni. E accanto ci ha messo il tuo nome.

Gesto: Mettiamo ai piedi dell’altare alcune PIETRE, simbolo di ciascuno di noi chiamato a far parte della Chiesa.

Canto: DOVE DUE O PIÙ

Rit: Dove due o più

sono uniti nel mio nome

là sono io in mezzo a loro:

è parola di Gesù.

Se pure ci trovassimo insieme per pregare

ma fossimo divisi da rancori o diffidenze

o anche solamente indifferenti

l’un con l’altro:

come possiamo dire che Gesù

è in mezzo a noi? Rit.

Se invece noi ci amiamo

come Lui ha amato noi,

essendo sempre pronti a dar la vita

l’un per l’altro,

mettendo i nostri beni in comunione

coi fratelli:

allora possiamo dire che Gesù è in mezzo a noi! Rit.

Invocazioni: Il Battesimo ci fa diventare membra di Cristo. Ognuno è chiamato per quello che è, con la propria unicità, e nessuna pietra ha più valore di un’altra. Invochiamo l’intercessione di Maria, Madre della Chiesa, per chiedere il dono dell’umiltà. Diciamo assieme: Per intercessione di Maria, donaci un cuore umile Signore.

L. Quando il servizio diventa un pretesto per mettersi in mostra o esercitare il potere.

T. Per intercessione di Maria, donaci un cuore umile Signore.

L. Quando non accettiamo la correzione fraterna.

T. Per intercessione di Maria, donaci un cuore umile Signore.

L. Quando non riconosciamo il valore delle pietre più piccole

T. Per intercessione di Maria, donaci un cuore umile Signore.

4° MOMENTO: NELLO SPIRITO

Dalla lettera di S. Paolo apostolo ai Galati (5,16.19-23)

 Vi dico dunque: camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare i desideri della carne. Del resto le opere della carne sono ben note: fornicazione, impurità, libertinaggio, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere; circa queste cose vi preavviso, come già ho detto, che chi le compie non erediterà il regno di Dio. Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; contro queste cose non c’è legge.

Dall’esortazione apostolica Evangelii Gaudium, n. 131

Le differenze tra le persone e le comunità a volte sono fastidiose, ma lo Spirito Santo, che suscita questa diversità, può trarre da tutto qualcosa di buono e trasformarlo in dinamismo evangelizzatore che agisce per attrazione. La diversità dev’essere sempre riconciliata con l’aiuto dello Spirito Santo; solo Lui può suscitare la diversità, la pluralità, la molteplicità e, al tempo stesso, realizzare l’unità. Invece, quando siamo noi che pretendiamo la diversità e ci rinchiudiamo nei nostri particolarismi, nei nostri esclusivismi, provochiamo la divisione e, d’altra parte, quando siamo noi che vogliamo costruire l’unità con i nostri piani umani, finiamo per imporre l’uniformità, l’omologazione. Questo non aiuta la missione della Chiesa.

Preghiera: recitiamo questa preghiera di Madeleine Delbrêl a due cori. Iniziano coloro che sono seduti a sinistra dell’altare.

O Spirito santo, se Tu

non ci plasmi interiormente

e non ricorriamo spesso a Te,

può darsi che camminiamo

al passo di Gesù Cristo,

ma non con il suo cuore.

Tu solo ci rendi conformi,

nell’intimo, al Vangelo di Gesù,

e ci rendi capaci

di annunciarlo con la vita.

Prendi possesso della nostra vita

per agire in essa liberamente.

Penetra la scorza che ancora

sfugge al tuo dominio.

Fa’ decantare i nostri pensieri

da ciò che in essi è meno limpido;

passa al vaglio in anticipo

le nostre parole e condiscile

con il tuo sale e il tuo olio;

plasma in noi un cuore nuovo,

appassionato, che contagia l’amore.

Aiutaci a consegnarti

tutte le azioni della giornata

per lasciarle trasformare da Te:

allora, in ciascuna di esse,

sarà riconoscibile il tuo sapore,

il balsamo del tuo amore.

Madeleine Delbrêl

Gesto: Mettiamo ai piedi dell’altare una LIMA, simbolo dello Spirito Santo che quando agisce in noi è in grado di modellarci andando a smussare quelle asperità del carattere che ci impediscono di costruire una comunità unita e armonica.

Canto: SPIRITO DI DIO

Spirito di Dio guariscimi,

Spirito di Dio rinnovami,

Spirito di Dio consacrami:

vieni ad abitare dentro me!

Spirito di Dio riempici,

Spirito di Dio battezzaci,

Spirito di Dio consacraci:

vieni ad abitare dentro noi!

Invocazioni: “Finché uno vive da solo, può credere di amare tutti, ma la vita comunitaria è la rivelazione dei limiti, delle tenebre presenti in ciascuno” (Papa Francesco). Lo Spirito Santo viene in soccorso alla nostra fragilità rendendoci creature nuove in Cristo.

Ci apriamo all’azione dello Spirito dicendo: Spirito Santo, agisci in noi.

L. Affinché possiamo mettere da parte tutto ciò che crea divisione.

T. Spirito Santo, agisci in noi.

L. Affinchépossiamo essere tra di noi misericordiosi come il Padre evitando il chiacchiericcio e il giudizio.

T. Spirito Santo, agisci in noi.

L. Affinché possiamo fare nostri gli stessi sentimenti di Cristo.

T. Spirito Santo, agisci in noi.

5° MOMENTO: AD ESSERE COMUNITÀ

Dagli Atti degli Apostoli (2,42-47)

Erano assidui nell’ascoltare l’insegnamento degli apostoli e nell’unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere. Un senso di timore era in tutti e prodigi e segni avvenivano per opera degli apostoli. Tutti coloro che erano diventati credenti stavano insieme e tenevano ogni cosa in comune; chi aveva proprietà e sostanze le vendeva e ne faceva parte a tutti, secondo il bisogno di ciascuno. Ogni giorno tutti insieme frequentavano il tempio e spezzavano il pane a casa prendendo i pasti con letizia e semplicità di cuore, lodando Dio e godendo la simpatia di tutto il popolo.

Dall’Udienza Generale di Papa Francesco del 26 giugno 2019

La comunità dei credenti bandisce l’individualismo per favorire la condivisione e la solidarietà. Non c’è posto per l’egoismo nell’anima di un cristiano: se il tuo cuore è egoista tu non sei cristiano, sei un mondano, che soltanto cerchi il tuo favore, il tuo profitto. La prossimità e l’unità sono lo stile dei credenti: vicini, preoccupati l’uno per l’altro, non per sparlare dell’altro, no, per aiutare, per avvicinarsi.

La grazia del battesimo rivela quindi l’intimo legame tra i fratelli in Cristo che sono chiamati a condividere, a immedesimarsi con gli altri e a dare «secondo il bisogno di ciascuno» (At 2,45).

Proprio perché sceglie la via della comunione e dell’attenzione ai bisognosi, questa fraternità che è la Chiesa può vivere una vita liturgica vera e autentica.

Preghiera:

O Gesù che hai detto: “Dove due o più sono riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro,”

sii fra noi, che ci sforziamo di essere uniti nel tuo Amore, in questa comunità parrocchiale.

Aiutaci ad essere sempre” un cuore solo e un’anima sola”, condividendo gioie e dolori,

avendo una cura particolare per gli ammalati, gli anziani, i soli, i bisognosi.

Fa che ognuno di noi si impegni ad essere Vangelo vissuto, dove i lontani, gli indifferenti, i piccoli scoprono l’Amore di Dio e la bellezza della vita cristiana. Donaci il coraggio e l’umiltà di perdonare sempre, di andare incontro a chi si vorrebbe allontanare da noi, di mettere in risalto il molto che ci unisce e non il poco che ci divide. Dacci la vista per scorgere il tuo Volto in ogni persona che avviciniamo e in ogni croce che incontriamo.

Donaci un cuore fedele e aperto, che vibri a ogni tocco della tua parola e della tua grazia.

Ispiraci sempre nuova fiducia e slancio per non scoraggiarci di fronte ai fallimenti, alle debolezze e alle ingratitudini degli uomini. Fa che la nostra parrocchia si davvero una famiglia, dove ognuno si sforza di comprendere, perdonare, aiutare, condividere; dove l’unica legge che ci lega e ci fa essere veri tuoi seguaci, sia l’amore scambievole. Amen.

Gesto: L’Eucarestia ci fa uscire dall’individualismo e ci apre alla Comunione. Disponiamo quindi le pietre in modo da formare un piccolo MURETTO, simbolo dell’edificio spirituale che è la nostra comunità.

Canto: IL GUSTO DEL PANE

Rit: Ci raduni, Signore,

intorno alla mensa,

ci doni di tornare al gusto del pane:

frutto della terra, segno del tuo amore, che diffonde il profumo

del lavoro dell’uomo.

Dal fuoco dello Spirito è reso nutrimento

che di molti fa uno,

Vita nuova per il mondo.

È il pane della festa sulla tavola dei figli,

che nutre il corpo da gioia al cuore,

parla d’amore, crea condivisione,

rafforza i legami, ha gusto di comunione.

È il tuo corpo, Signore Gesù! Rit.

È il pane della mensa, dall’altare ci fa Chiesa,

da figli amati al Padre conduce, cancella il peccato, vince la morte,

raduna i fratelli, l’invia per il mondo.

È il tuo corpo, Signore Gesù! Rit.

Invocazioni: Non basta venire in chiesa e coltivare una relazione personale con il Signore. Per essere comunità è necessario unire le nostre vite, mettere insieme le varie pietre. È l’Eucaristia il collante che crea comunione facendo di noi un solo corpo. Chiediamo al Signore di accogliere questa grazia dicendo assieme: Facci uno in Te, o Signore.

L. Quando non riusciamo a vedere nell’altro un fratello da amare.

T. Facci uno in Te, o Signore.

L. Quando preferiamo camminare da soli e ci rinchiudiamo in una fede intimista.

T. Facci uno in Te, o Signore.

L. Quando restiamo indifferenti di fronte alle necessità e al dolore delle altre membra del Corpo.

T. Facci uno in Te, o Signore.

Breve riflessione del SACERDOTE

Sac. In comunione con tutti coloro che in questi quarant’anni sono state pietre vive di questa comunità, preghiamo insieme con le parole che Gesù ci ha insegnato: Padre Nostro…

Sac. O Padre, che in Cristo tuo Figlio ci ha offerto il modello del vero Pastore che dà la vita per il suo gregge, fa’ che la nostra Chiesa ascolti sempre la tua voce e cresca per mezzo dello tuo Spirito in vera comunione e generoso servizio ai fratelli. Per Cristo nostro Signore.

T. Amen.

Spiegazione del regalo finale

Benedizione finale

Sac: Dio onnipotente e misericordioso vi protegga e vi dia il dono della vera sapienza, apportatrice di salvezza.

T: Amen.

Sac: Vi illumini sempre con gli insegnamenti della fede e vi aiuti a perseverare nel bene.

T: Amen.

Sac: Vi mostri la via della verità e della pace e guidi i vostri passi nel cammino verso la vita eterna.

T: Amen.

Sac: E la benedizione di Dio onnipotente Padre e Figlio e Spirito Santo, discenda su voi e con voi rimanga sempre.

T: Amen.

Canto finale: MERAVIGLIE IN TE

Rit: Meraviglie ha fatto in Te, Maria

il Signore della vita.

 La speranza nasce dal Tuo sì

che ti rende donna nuova.

Ogni dono un frutto porterà

il Suo amore in Te la vita

che gratuitamente ridarà

la salvezza ad ogni uomo.

Ti sorprende Dio e la Sua Parola,

abita in Te,

si rivela Dio ed il Suo amore si genera in Te,

ed il tempo nuovo della gioia

comincia da Te,

Vergine Maria, Vergine del sì. Rit.