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Dov’è, Signore, il difensore

degli oppressi,

sotto il giogo

di grevi ingiustizie

che sfiancano la pace

nei giochi di potere

di ricatti

su mense imbandite

mentre scorre copioso

il sangue innocente?

 

Con le mani alzate al cielo

come Mosè, Signore,

t’invochiamo gementi

cerchiamo sostegno

alle stanche membra

vigore alla flebile voce

per ritrovare speranza

tra le macerie umane

nei sentieri interrotti.

 

Nell’intimità con te, Gesù,

il cuore batte incessante

come alla porta blindata

del giudice disonesto

che frantuma

fino ad avere giustizia

rendendo ogni attimo della vita

una dolce preghiera

un inno di lode.

 

Ci spingi, Signore,

a guardare nell’intimo umano

per cercare il divino

fede ardente

che brucia e non consuma

perché è preghiera

raccolta ai piedi della Croce

consegnata alla vita

nell’abbraccio inchiodato.

 

Don Pino