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Stranieri nella tua casa, Signore,

soffriamo per il tuo silenzio,

inspiegabile indifferenza,

risposta che ferisce

sentendoti passare oltre

il dramma che ci consuma.

 

Eppur tu sei l’incontro

di ogni uomo che ha fame di vita,

sete di giustizia e di pace

perché riceva nuova linfa

riprenda il suo cammino

nei sentieri della storia.

 

Come Cananea, gridiamo a te, mio Dio,

arsi dall’atroce fuoco

per affetti malati

di figli segnati dal tempo

induriti nel cuore

bisognoso di tornare carne.

 

Basta raccogliere le briciole, Signore,

ai piedi della tua mensa!

Tu annulli le differenze

tra figli, uomini e cani

ti preoccupi della loro fame

perché tutti figli da sfamare.

 

Riconosci la grandezza della fede, Signore,

in una donna pagana

che soffre come ogni mamma

ritrovandoti nel suo intimo

che diventa più fecondo

nell’amore tuo, Dio incontrato.

 

Tu, Padre, felice di ridare la vita

ad ogni figlia guarita

consegnata tra le braccia della madre

il cui grembo fecondo

partorisce l’agire tuo:

sorriso che unisce il cielo e la terra.

 Don Pino