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Sei la Vite, Gesù, così grigia e fredda,

nella infinita sofferenza

del tuo corpo crocifisso

dalle cui piaghe sgorga sangue

come linfa che irriga e irrora

i tralci potati

dalle tue membra

nell’attesa di nuovi germogli.

 

Sei la Vite, Gesù, senza bellezza,

e giunge il rigido inverno

che intorpidisce le carni

per i rami recisi e ormai morti

gettati nell’incandescente fuoco,

rinnovato calore

che infiamma d’amore il cuore:

novella vita rigogliosa.

 

Sei la Vite, Gesù, noi i tuoi tralci!

Senza di te la morte,

uniti a te tutto rinasce

nel verde delle foglie

negli acini maturi

florida vigna

per il vino della festa:

amore senza fine.

 

Sei la Vite, Gesù, piantata nella terra,

noi tuo frutto

che nutri

come i filari

carichi di grappoli

gustosi e inebrianti

dopo faticosi inverni

dopo gelide tristezze.

 Don Pino