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La Celebrazione inaugurale del XXVII Congresso Eucaristico Nazionale si è tenuta in piazza Vittorio Veneto alle ore 17.30.

Di seguito, l’omelia del Card. Matteo Zuppi, Presidente della CEI e il saluto di Mons. Caiazzo, Arcivescovo di Matera-Irsina in occasione dell’apertura del Congresso Eucaristico Nazionale.

Hanno portato poi il saluto: il presidente della Regione Basilicata Vito Bardi, il sindaco di Matera Domenico Bennardi, Maria Pina Rizzi membro del comitato nazionale CEN e Martina Dell’Acqua della pastorale giovanile.

Omelia del Card. Matteo Zuppi, Presidente della CEI

Saluto di S. Ecc. l’Arcivescovo ai partecipanti al Congresso

Saluto di Maria Pina Rizzi, membro del Comitato per i Congressi Eucaristici Nazionali

Grazie è la prima parola che mi sgorga dal cuore. Stasera, e più che mai, Matera sorride! Sorride, strizzando l’occhio alla speranza. Sorride, perché dai Sassi si leva deciso il profumo del pane che ci fa tornare a gustare la vita. Sorride a ciascuno di voi giunto da ogni parte della nostra bellissima Italia. Vi accogliamo con le parole di Pietro nel libro degli Atti degli Apostoli. “Non possiedo né oro, né argento ma quello che ho te lo do”. Vi diamo il benvenuto condividendo con voi la passione ed il lavoro con cui ci siamo preparati a queste giornate. Con voi vogliamo tornare a vivere Gesù Eucaristia come Pane di vita che nutre di amore quotidiano la terra smarrita che muore di solitudine ed egoismo. Vogliamo provare a risentire con voi il profumo ed il gusto del Pane spezzato con tutti e non solo con alcuni. Da questa terra, Perla di bellezza e di antichi splendori, vi diciamo: benvenuti e grazie per aver accettato di camminare insieme per tornare, gustare e vivere!

Saluto di Martina Dell'Acqua, della Pastorale giovanile

Buonasera a tutti. Anche noi giovani vogliamo dare il benvenuto a voi delegati, giunti dalle diocesi d’Italia, e con Lei, Eminenza, salutiamo tutti i Vescovi che prenderanno parte al Congresso Eucaristico. Con la guida del nostro Arcivescovo don Pino ci siamo preparati a vivere questo momento così importante per la Chiesa italiana. I nostri nonni raccontano la bellezza e la semplicità della condivisione vissuta nel vicinato tra i Sassi di Matera. Da Matera vogliamo ripartire per «esprimere il desiderio di una civiltà più giusta e fraterna», e tornare a stupirci dei gesti quotidiani. Vogliamo gustare il sapore del pane spezzato nelle nostre case per moltiplicarlo nelle scuole e nelle università come gesti d’amore. Condividere il pane, per noi giovani, è anche nutrirsi di sogni, attese, desideri. Gesù da giovane aveva tanti sogni, che hanno trovato la piena realizzazione nel dono di Sé a ciascuno di noi. Dal Suo dono d’amore noi giovani possiamo e vogliamo donarci nell’espressione dell’arte, della cultura, della musica, della politica, nella costruzione del bene comune, per gustare appieno la vita. Fin dall’Annunciazione la giovane Maria è discepola del Suo figlio, e portatrice della gioia vera nella casa di Elisabetta. Affidandoci a Lei, ci auguriamo di vivere con quella stessa gioia questi giorni di Grazia.

Foto di Cristina Garzone